La Raspberry PI è un mini computer avente approssimativamente le dimensioni di una carta di credito ed è stata progettata nel Regno unito dalla “PI Foundation”. L’idea di base era la realizzazione di un dispositivo economico, concepito per stimolare l’insegnamento di base dell’informatica e della programmazione nelle scuole, la scheda ha incontrato un tale entusiasmo da parte di “smanettoni” hardware e software da portare la “PI Foundation” a chiudere il proprio sito web per l’esagerata occupazione di banda causata da migliaia di curiosi contemporaneamente in cerca di informazioni. Viste le richieste la realizzazione e la distribuzione delle schede è stata successivamente affidata a due multinazionali dell’elettronica, la RS e la Farnell, ma nonostante gli sforzi le richieste erano talmente numerose che venivano accettati esclusivamente ordini di una sola unità e per averla si dovevano aspettare mesi. Attualmente la situazione si è un pò stabilizzata e la scheda si trova abbastanza facilmente.
La scheda non è l’unica del suo genere ne la prima arrivata, perché allora tutto questo interesse? I motivi a mio avviso sono due, il basso prezzo rapportato alle caratteristiche tecniche ed il fatto che la “PI foundation” l’ha da subito supportata, e continua a farlo, con tutorial e librerie software per facilitarne l’apprendimento in un caso e l’utilizzo nell’altro.
Ma cos’ha di così eclatante questa scheda? Come già detto prima di tutto il prezzo, viene venduta attualmente a 29 Sterline, approssimativamente 35 Euro, poi le dimensioni e la dotazione di connettori per periferiche dalla classica RS232 alla usb o presa ethernet ma la “killer application” è a mio avviso il connettore GPIO che presenta un discreto numero di I/O con i quali interagire con circuiti esterni oltre a diversi collegamenti per protocolli di comunicazione con altre periferiche tra cui RS232, I2C e SPI. Io la sto usando per molti progetti in sostituzione di un microcontrollore PIC, la raspberry è molto più versatile e potente, ha usb ed ethernet native, la programmi in C o in pyton senza i limiti dei pic e alla fine sia le dimensioni che i costi finali dei progetti sono similari.
Nella foto seguente la Raspberry con la descrizione delle connessioni principali:
La CPU è un ARM 11 con clock a 700MHz, è facilmente overclockabile e c’è chi la fa funzionare anche a 1200MHz anche se personalmente non ne ho mai sentito l’esigenza. Prima di tutto va chiarito che su questa scheda non ci fate girare Windows anche perché non esiste una versione per ARM e comunque le risorse non sarebbero sufficienti. Il sistema operativo nativo per questa scheda è Linux, esistono varie distribuzioni ottimizzate per la raspberry sia con interfaccia grafica che senza anche se la scheda da il meglio di se utilizzata da riga di comando, il sistema operativo va installato su una comune SD-CARD, 4Gb sono più che sufficienti per sistema ed applicativi a gogo. Personalmente la sto utilizzando come gateway D-Star con un modem GMSK collegato alla usb da mesi senza problemi, la ho usata per acquisire i dati da sonde di temperatura, umidità e pressione con memorizzazione dei dati stessi e consultazione via web grazie al server web Apache, la ho usata come server aprs collegata ad un tnc dedicato interfacciato tramite il connettore GPIO, in un prossimo post cercherò di descrive più in dettaglio queste realizzazioni, qui mi premeva soprattutto far capire le potenzialità di questa piccola scheda, a mio avviso una grande risorsa per gli autocostruttori e lo dimostra il successo ottenuto, l’unico handicap per il suo utilizzo non è dovuto alla raspberry ma a chi non conosce linux o non lo sa usare da linea di comando. Le potenzialità sono però tali che forse varrebbe la pena cominciare ad utilizzarla anche solo per familiarizzare con linux.
Di seguito il link al sito della PI foundation:
www.raspberrypi.org